Presentiamo qui premesse, obiettivi e metodologie della ricerca in cui sono coinvolti ricercatori dell’Università Cattolica, coordinati dal Professor Ruggero Eugeni.
PREMESSE E OBIETTIVI
Secondo l’Istat, al 31 dicembre 2015, in Italia, su una popolazione di 60.665.551 persone, gli individui di cittadinanza straniera ammontano a più di 5.000.000, pari all’8,3% del totale. (Scarica qui un approfondimento sul fenomeno migratorio in Italia)
La presenza più significativa si trova nelle regioni del Nord-Est (34,1% di tutti gli stranieri residenti); la presenza al Nord-Ovest e al Centro è rispettivamente del 24,5% e del 25,4%, mentre al Sud si riduce a 11,3% e sulle Isole al 4,6%. Il contingente straniero è composto da 200 differenti nazionalità. Tra il 2012 e il 2015 le acquisizioni di cittadinanza italiana sono costantemente aumentate. Rispetto alla cosiddetta “emergenza profughi”, si calcola che nel 2016 (gennaio-marzo) gli arrivi via mare non autorizzati siano quasi 50000, con prevalenza di provenienze dall’Africa e dalla Siria, e una presenza di stranieri in strutture d’accoglienza pari a 111.081 persone al marzo 2016 (dati Min. Interno).
La logica emergenziale non è sufficiente ad affrontare una questione che va vista nella sua dimensione strutturale come fenomeno di lunga durata e che oggi con evidenza si impone come tema strategico delle agende politiche. La situazione italiana peraltro è del tutto peculiare, perché sul nostro territorio si trovano diverse tipologie di migranti che vanno da quelli stabilmente trasferiti (inclusi i migranti di seconda generazione) a quelli di passaggio (rifugiati, richiedenti asilo…) che si trovano magari anche loro malgrado a permanere per un periodo di tempo più o meno prolungato sul suolo italiano.
In tale scenario, la ricerca qui proposta vuole andare oltre la semplice diagnosi, per individuare e proporre alcune soluzioni, nell’ambito delle discipline della comunicazione, terreno di ricerca del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo, che ne è il principale proponente, e che è caratterizzato da una natura multidisciplinare e interfacoltà, capace di attrarre altre risorse intellettuali. Un approccio di questo tipo supera la tradizionale prospettiva di studi. Il fenomeno della migrazione infatti ha avuto nella storia delle discipline della comunicazione diverse declinazioni legate alle varie ondate migratorie nonché alle svolte culturali avviate dai post-colonial e subaltern studies a partire dagli anni Settanta e Ottanta del Novecento. In particolare, si è focalizzata l’attenzione sulla rappresentazione dei migranti nei media e sul consumo di media da parte dei migranti.
Al contrario, la presente ricerca intende contribuire all’elaborazione di policies e modelli di intervento sul territorio, e alla creazione di una rete di operatori cui fornire linee per buone pratiche di inclusione/integrazione, non intesa come processo di assimilazione, ma piuttosto come costruzione di relazioni che rispettino le differenze, le sappiano valorizzare e allo stesso tempo sappiano costruire regole comuni di convivenza. A partire dalla review dell’ampia letteratura su questi aspetti, dunque, la ricerca intende procedere oltre il momento dell’analisi, con soluzioni che assumano senso anche nella prospettiva dell’identità ideale del nostro Ateneo e del Magistero di Papa Francesco.
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